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La storia del nome Torrino

Intorno al XV secolo d.C. sulla collinetta accanto al Centro Sportivo "Maurizio Melli" in Via Cina, 91 a ridosso dell'attuale Via del Fosso del Torrino, sorgeva una Torre medievale che fungeva da avvistamento per chi entrava a Roma dalla Via Ostiense/Via del Mare, esattamente all'undicesimo chilometro.


Il nome del quartiere Torrino compare per la prima volta nel secolo scorso, in alternativa al toponimo di Torraccia.


Con questa maglia rappresentiamo, quindi, anche un pezzetto di Storia della nostra bellissima città...


Scudetto Torrino Calcio. La rosa del Torrino e Il Campo Maurizio Melli

Approfondimenti Storici (Fonte iltaoaroma.altervista)

Proseguendo lungo la Via Ostiense, dopo l’incrocio con la Via di Decima si sarebbe incontrata dopo il seicento una “Torracia” costruita su una tomba romana.

La circostante tenuta del Torraccio, confinante con la tenuta di Tor di Valle e di Mostacciano, apparteneva agli inizi del nostro secolo a Costantino Galluppi. La proprietà, poi passata ai fratelli Calabresi, si estendeva verso l’Eur sino all’attuale Velodromo, ed era coltivata da contadini romagnoli e marchigiani.


Nei primi anni 60 i fratelli Calabresi vendettero la proprietà ad un consorzio di cooperative.

Nel 1976 furono avviati i lavori di urbanizzazione. Durante gli scavi e nel corso delle lavorazioni agricole nel territorio del quartiere Torrino sono state ritrovate molte ossa di elefante e di cervo del “Paleolitico inferiore”.


Tenuta del Torrino

Nel 1979 la realizzazione del nuovo quartiere abitato in località Torrino, lungo la Via Ostiense presso il Grande Raccordo Anulare, ha fornito l’occasione per un’indagine archeologica approfondita su una porzione di territorio che, per posizione e conformazione, presentava condizioni particolarmente favorevoli allo stanziamento umano.

La ricerca è stata condotta a tappeto su una superficie di circa cento ettari, costituita da due principali propaggini collinari di terreno argilloso calcareo poggianti su strati di ghiaia e sabbia con sottostante banco di tufo; su ognuna di queste propaggini si è ritrovata in modo quasi puntuale una successione di testimonianze di vita.

Il risultato più interessante delle ricerche è costituito dall’accertamento della presenza di vita stabile nel comprensorio, dalla seconda metà dell’VIII secolo a.C. fino a tutta l’epoca imperiale romana; inoltre le testimonianze archeologiche, anche se in parte frammentarie a causa della precarietà delle strutture (capanne o edifici con muri a secco e a graticcio) e per le vicissitudini dei luoghi (cave, movimenti di terra, arature, dilavamenti ecc.), sembrano raggruppate attraverso i secoli intorno a determinati punti in modo da poter essere interpretate come possibili entità terriere, che si sono mantenute tali per un arco di tempo considerevole.


L’area del Torrino fa parte di un gruppo di alture prospicienti la riva sinistra del Tevere, fra i fossi di Acqua Acetosa e Vallerano a nord e quello di Malafede a sud, a metà strada fra i due antichi abitati di Tellenae (Acqua Acetosa Laurentina) ad est e di Ficana (Acilia) a sud ovest.

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